Il report dell'Ingv

Cosa sta accadendo ai Campi Flegrei dopo la scossa di terremoto più forte di sempre: “Diminuzione del sollevamento del suolo e nessuna variazione dei parametri geochimici”

Le rilevazioni dell'Osservatorio Vesuviano e le dichiarazioni del Direttore Mauro Di Vito: "Dal 17 al 23 marzo 2025 registrati 42 terremoti"

Scienza - di Redazione Web

26 Marzo 2025 alle 13:54

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Fonte LaPresse
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Diminuisce la velocità di sollevamento del suolo nei Campi Flegrei dopo la scosse di terremoto di magnitudo 4.6 del 13 marzo e di magnitudo 3.9 del 15 marzo. È quanto rilevato dall’Osservatorio Vesuviano, sede di Napoli dell’Ingv, e contenuto nell’ultimo bollettino settimanale di sorveglianza dei Campi Flegrei emesso oggi e relativo alla settimana dal 17 al 23 marzo. La velocità di sollevamento del suolo nell’area di massima deformazione, corrispondente al Rione Terra di Pozzuoli, era aumentata a circa 3 centimetri al mese a seguito dello sciame sismico del 15-19 febbraio; in particolare, tra il 15 e il 16 febbraio si era registrato un sollevamento massimo di circa 1 centimetro alle stazioni di massima deformazione.

Cosa sta accadendo ai Campi Flegrei dopo la scossa di terremoto più forte di sempre

Dopo i terremoti di magnitudo 4.6 e 3.9 del 13 e 15 marzo si registra una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo, il cui valore potrà essere definito con l’acquisizione di ulteriori dati che saranno disponibili nelle prossime settimane. Il sollevamento totale registrato alla stazione Gnss di Rione Terra è di circa 24 centimetri da gennaio 2024. Nella settimana dal 17 al 23 marzo 2025, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati in via preliminare 42 terremoti con magnitudo massima 1.7. Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica delineato nel bollettino, scrive l’Osservatorio Vesuviano, “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine“.

I dati dell’Osservatorio Vesuviano – Ingv: dimiunisce il sollevamento del suolo

Negli ultimi 14 giorni i dati ci dicono del rallentamento della velocità della deformazione del suolo. Non è la prima volta, è capitato anche in altri periodi, non ha forti implicazioni sulla dinamica generale, che resta simile, con forti emissioni idrotermali e sismicità”. Lo dice all’Adnkronos il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Ingv, Mauro Di Vito, a proposito dello scenario ai Campi Flegrei, a proposito della situazione relativa al fenomeno del bradisismo dell’area, a due settimane dalla scossa di magnitudo 4.6 che ha portato all’evacuazione di centinaia di famiglie. ”Siamo a un periodo di rallentamento, questo non deve illudere che il processo sia finito, ne abbiamo visti altri di rallentamenti, è chiaro che il sollevamento a 3 centimetri al mese ci dava indicazione di terremoti più frequenti, come poi è avvenuto, con duemila terremoti a febbraio”, ha spiegato Di Vito, aggiungendo che ”se il fenomeno è ancora sostenuto come dicono i dati geochimici, ci aspettiamo ancora sismicità. Non è cambiato nulla, certo la sismicità è fortemente connessa all’accumulo di stress nella crosta: se l’accumulo di stress è minore, diminuisce la sismicità”.

Le dichiarazioni del Direttore Di Vito

Sulle stime, effettuate dopo la scossa di magnitudo 4.4 del 20 maggio 2024 dell’Osservatorio Vesuviano su un potenziale evento sismico di magnitudo 5, Di Vito ha indicato che ”la valutazione non è cambiata, la stima è quella, sono però eventi poco ricorrenti e probabili. Il 95% della sismicità produce scosse inferiori a magnitudo 1, si tratta di eventi molto al di sopra della soglia, c’è stata solo una scossa da 4.6 da quando esistono le rilevazioni”.

26 Marzo 2025

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