Emergenza carceri
Mattarella denuncia il sovraffollamento delle carceri, ma Nordio lo ignora…
Le prigioni toccano il fondo e Nordio dice: avanti così
Giustizia - di Angela Stella

“Grave fenomeno di sovraffollamento in atto” e “assai critiche condizioni del sistema carcerario”: queste le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciate ieri in occasione nel 208° anniversario di fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria. L’ennesimo richiamo da parte del Capo dello Stato, dopo quello nel discorso di fine anno. Eppure la politica resta colpevolmente ferma mentre ventiquattro suicidi si sono già verificati dietro le sbarre dall’inizio del 2025: uno quasi ogni quattro giorni. Solo nelle ultime quarantotto ore tre detenuti si sono tolti la vita in carcere a Trieste, Genova, Avellino. “Una carneficina inenarrabile che trova inerte il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni”, ha criticato Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa – Polizia Penitenziaria. E non ha torto, considerato che delle soluzioni ci sarebbero – come l’approvazione di una legge sulla liberazione anticipata speciale e provvedimenti di clemenza– tuttavia l’Esecutivo e lo stesso Guardasigilli le respingono perché il loro slogan è “certezza della pena”.
Sul tema è tornato a parlare ieri Nordio sempre durante la cerimonia per i 208 anni dalla fondazione della Polizia Penitenziaria che si è tenuta a Roma, in direzione ostinata e contraria a quella del Quirinale. Le sue sono state parole che raffigurano una vera e propria mistificazione della verità. “Poco meno di una settimana fa – ha dichiarato il responsabile di Via Arenula – il parlamento si è espresso chiaramente, in una seduta straordinaria della Camera dei deputati dedicata alla situazione delle carceri italiane, per chiedere al governo di proseguire in modo duraturo con le iniziative già intraprese. Il governo rispetterà puntualmente tutti gli impegni assunti orientando la propria azione in campo penitenziario secondo due coordinate essenziali: da un lato la sicurezza e dall’altro il trattamento che deve essere finalizzato alla rieducazione per il reinserimento sociale dei detenuti”. Peccato che il Ministro ha disertato, insieme alla maggioranza parlamentare, quella seduta straordinaria di Montecitorio convocata dalle opposizioni per discutere dell’emergenza carcere.
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Sul punto si è espressa anche l’Unione delle Camere Penali: “Privo di lungimiranza è quel Governo che, per dare risposta ad una insicurezza alimentata dalla propaganda, introduce nuovi reati o aggrava le pene di quelli già esistenti, indicando nella risposta repressiva carceraria l’unico orizzonte del diritto. La formula ‘più carcere più sicurezza’ è smentita dall’esperienza e dalle statistiche che dimostrano che solo aprendosi alla società il carcere può avere ancora una funzione, permettendo di abbattere la recidiva. Ma non può essere questo carcere, nel quale il sovraffollamento impedisce ogni forma di trattamento diretto a risocializzare il condannato”. Nordio ha poi proseguito ieri esaltando il ruolo nello sventare i suicidi da parte degli agenti penitenziari che, come sottolineiamo spesso, lavorano in condizioni di profondo disagio ma non è riuscito a fare un minimo accenno alle responsabilità del suo dicastero: “Il vostro compito non è redimere, ma comportarvi in modo da aiutare il detenuto a redimersi da sé. E se questo obiettivo non viene raggiunto, non dovete provare disagio se avete operato con professionalità, dignità e onore: qualità che vi vengono riconosciute, anche se non sempre con la dovuta efficacia comunicativa”. E lui non prova alcun disagio dinanzi ai 24 suicidi di reclusi, a cui va aggiunto uno della penitenziaria? Ha poi aggiunto ancora rivolto agli agenti: “Il numero di suicidi e autolesionismi che avete sventato anche in questo anno difficile dimostra la vostra competenza, associata ad una commovente umanità. E mentre ci assumiamo il fardello di dolore per tante vite perdute, vi ringraziamo per quelle ben più numerose che avete salvato”. Quante volte dobbiamo ancora sentire che i suicidi sono “un fardello di dolore” ma non vedere azioni del Governo per fermarli?