Il piano UE
Medicine, scorte di cibo e acqua per 72 ore: il progetto europeo per preparare i cittadini alla guerra

L’Europa deve prepararsi al peggio? Ne sono convinti ai piani alti di Bruxelles, dove la Commissione Ue di Ursula von der Leyen ha preparato un piano di “sopravvivenza” per i 27 Paesi membri di fronte a scenari di guerra, disastri naturali o altri stati di crisi.
A metterlo nero su bianco sono state la belga Hadja Lahbib e la rumena Roxana Minzatu, commissarie alla gestione delle crisi e agli affari sociali, che hanno stilato la “Eu Preparedness Union Strategy”, ovvero la “Strategia dell’Unione europea per la preparazione”.
Si tratta in sostanza di un piano fatto di trenta azioni-chiave per affrontare diverse tipologie di emergenze, dagli attacchi informatici alla pandemie, dalla catastrofi naturali al rischio conflitto: è chiaro ovviamente che il piano nasce come risposta, tardiva, all’aggressione russa in Ucraina ma soprattutto come “appoggio” alle politiche di riarmo europeo decise dalla commissione von der Leyen.
Alcuni punti del piano sono già noti. La commissaria Hadja Lahbib ha spiegato in un’intervista all’Afp che “sosterremo gli Stati membri nel mettere insieme quella che chiamiamo una borsa della resilienza, in modo che tutti i cittadini siano pronti a resistere, a essere strategicamente autonomi per almeno 72 ore”.
“Borsa della resilienza” che alla prova dei fatti sarà un kit di sopravvivenza che dovrà contenere una decina di prodotti “essenziali”: dall’acqua a medicinali di base, oltre a cibo, documenti d’identità, una torcia, fiammiferi. Globalmente poi il piano predisposto dalla Commissione potrebbe contenere l’istituzione di una “Giornata nazionale di preparazione” per sensibilizzare la popolazione di fronte al rischio di una catastrofe, di qualsiasi tipo, in Europa.
Un piano che risente chiaramente dalla firma del suo ideatore: è infatti basato su una relazione di Sauli Niinisto, ex presidente della Finlandia, Paese che condivide con la Russia migliaia di chilometri di confine.
Il documento poi dal punti di vista più “politico”, come riferito da El País, propone la creazione di un comitato di crisi speciale in cui saranno rappresentati la Commissione Ue, l’Alto rappresentante per la politica estera e i 27 Stati membri, che riceveranno il sostegno delle agenzie europee nazionali.