L'intervista al FT
Meloni “cavallo di Troia” di Trump: “Infantile scegliere tra Europa e Stati Uniti”, e sposa le critiche di Vance all’Ue

Sceglie un giornale straniero, il Financial Times di Londra, per ribadire ancora una volta la sua scelta di campo. Giorgia Meloni al quotidiano più letto nella City d Londra continua la sua opera di “pompiere” e di presunto “mediatore” tra gli Stati Uniti di Donald Trump e l’Unione Europea trainata dal trio composto da Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron e da Keir Starmer, il primo ministro britannico che pur non facendo più parte dell’Ue è vistosamente in campo come co-leader dei “volonterosi” per l’Ucraina.
Meloni nell’intervista ribadisce le tesi portate avanti da tempo, ovvero che è “nell’interesse di tutti” superare le tensioni tra le due sponde dell’Atlantico, descrivendo le reazioni di alcuni leader europei al presidente americano Donald Trump come “un po’ troppo politiche”. L’Italia, è il messaggio della premier, non dovrà scegliere tra gli Stati Uniti e l’Europa, sarebbe una scelta “infantile” e “superficiale“.
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Pur venendo clamorosamente scavalcata nei rapporti col tycoon da Macron e Starmer, gli unici due leader europei che godono di un rapporto privilegiato con la Casa Bianca, la premier continua a mostrarsi come la “prima trumpiana d’Europa”. Così vanno lette le dichiarazioni al Financial Times in cui sottolinea che Trump non rappresenta un avversario, bensì “il primo alleato”. “Sono conservatrice – ha dichiarato Meloni – Trump è un leader repubblicano. Di sicuro sono più vicina a lui che a molti altri, ma capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali. Io difendo i miei”, le sue parole che sottintendono chiaramente le distanze tra Palazzo Chigi l’asse Londra-Parigi.
Un “trumpismo” ancora più smisurato e sfacciato la premier lo evidenzia nella difesa di JD Vance, il vicepresidente Usa autore alla conferenza di Monaco di un attacco brutale all’Europa, mascherato da un presunto impegno a favore della libertà di parola e della democrazia. “Devo dire che sono d’accordo“, spiega infatti la premier. “Lo dico da anni… L’Europa si è un po’ persa”. Le critiche di Trump all’Europa non erano rivolte al suo popolo, ma alla sua “classe dirigente … e all’idea che invece di leggere la realtà e trovare il modo di dare risposte alle persone, si possa imporre la propria ideologia alle persone”.
Meloni si schiera con Washington anche sulla questione della guerra commerciale imposta da Trump. La premier chiede “calma” a Bruxelles, di non replicare alle tariffe Usa con altri dazi: “A volte ho l’impressione che rispondiamo semplicemente d’istinto. Su questi argomenti devi dire, ‘State calmi, ragazzi. Pensiamoci”, le sue parole al quotidiano finanziario.
Non sorprende neanche l’opposizione della premier alla “forza di rassicurazione” che Francia e Gran Bretagna vorrebbero inviare in Ucraina per garantire pace e sicurezza a Kiev. Meloni si spinge quasi a replicare la propaganda del Cremlino, sottolineando che l’invio di truppe europee o comunque della “coalizione di volenterosi” potrebbe essere vista da Vladimir Putin come una provocazione, dunque “dobbiamo prudenti, può essere vista più come una minaccia”. Dalla premier è arrivata l’ennesima conferma del suo piano, sostanzialmente bocciato dagli altri partner europei e dalla riuscita che appare impossibile: estendere all’Ucraina la clausola di mutua difesa di cui all’articolo 5 della Nato, ma senza ammettere effettivamente Kiev nell’Alleanza.
Parole e pensieri che, giunti in Italia, scatenano la reazione furibonda di Elly Schlein. La segretaria Dem accusa la premier di difendere “l’interesse americano, anzi quello di Trump e Musk”. Per la la leader del Partito Democratico a Palazzo Chigi si è “scelto di indossare il cappellino Maga, ammainando di fatto da palazzo Chigi la bandiera italiana e quella europea”. “Ed è un problema enorme – aggiunge Schlein – per l’interesse nazionale italiano se la presidente del Consiglio sceglie di dare ragione a chi, come Vance, dà dei parassiti agli europei, insultando quindi anche noi italiani, dopo giorni di imbarazzante silenzio”.
“Il governo Meloni si sta trasformando giorno dopo giorno nel cavallo di Troia dell’amministrazione Trump all’interno dell’Unione Europea, in uno strumento degli oligarchi americani utilizzato nel nostro continente per fare i loro interessi. Un fatto grave e imbarazzante per l’Italia, Paese membro fondatore dell’Unione. Questa deriva va fermata, è il momento di difendere i nostri interessi e il nostro orgoglio di italiani e di europei”, l’accusa di Schlein.