La storia

Assolda un picchiatore per “punire” il figlio chirurgo gay: “Spezzagli le dita”, condannato a risarcirlo

Cronaca - di Redazione

29 Marzo 2025 alle 10:48

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Fonte ufficio stampa carabinieri
Fonte ufficio stampa carabinieri

Ha trascinato il padre 75enne in tribunale, con il giudice Marco Bottallo che con la sentenza del 22 marzo scorso lo ha condannato a risarcirlo. È la storia di Fabrizio Obbialero, 43 anni, chirurgo plastico a Torino.

Alla base di una vicenda fatta di comportamenti vessatori, stalking e violenze c’è l’omosessualità di Obbialero mai accettata dal genitore. Ma qui non siamo nella “semplice” omofobia, si va molto oltre: il padre del chirurgo tra le altre cose aveva infatti assoldato un “sicario”, pagato per picchiare il figlio e rovinargli la carriera da medico.

Due le vicende processuali che coinvolgono il professionista 43enne: una sentenza del del tribunale civile di Asti, come riferisce oggi il Corriere di Torino, ha quantificato i danni subiti dal figlio per il comportamento omofobo del padre e ha riconosciuto alla vittima un “danno biologico” causato “dalla condotta vessatoria e violenta” del padre.

C’è poi la vicenda penale chiusa nel dicembre del 2020 con un patteggiamento a due anni del genitore, accusato di lesioni aggravate e stalking. È in quel processo che è stato ricostruito come il padre di Obbialero nel 2018 avesse assoldato un picchiatore per pedinare il figlio e affinché gli “spezzasse le dita” in modo da rovinargli la carriera di chirurgo. Il “sicario” aveva invece deciso di smascherare il piano del suo “committente”.

Una storia di violenza e odio familiare nata nel 2016, quando Fabrizio dichiara il suo orientamento sessuale ai genitori: la madre, che più volte aveva preso le difese del figlio, subisce come Fabrizio gli attacchi del marito, ma era poi morta per una malattia. Obbialero racconta a La Stampa che la madre” stava male, aveva una grave malattia. Così decisi di svelarle quello che le avevo sempre nascosto. Lei capì. Poi lo disse a mio padre. All’inizio lui non sembrò ostile, ma di punto in bianco le cose cambiarono. Divenne rabbioso, insofferente. Non perdeva occasione per danneggiarmi. Se la prendeva anche con mia madre che era in cura. Fino a portarla alla morte”.

L’uomo concentra così il suo odio sul figlio. Non c’è solo il “sicario”: in un’altra occasione  il padre aveva pagato qualcuno perché tagliasse le gomme dell’auto al figlio e alla moglie da cui aveva divorziato. Quindi online, usando diversi profili, l’anziano padre ha cercato di denigrare il figlio accusandolo, più volte, di fare uso di droga: “Il Profeta si fa le canne”, scriveva su Facebook o nei messaggi che inviava ad amici e conoscenti, per minare la credibilità del figlio.

L’avvocato Maximiliano Bruno, che ha assistito il medico e il suo compagno, ha definito questa “una storia vergognosa e imbarazzante, ancor più perché si svolge nel rapporto tra un padre e un figlio”. Sentenza che potrebbe diventare a suo modo storica e da “caso scuola”: è una delle prime volte in cui il danno biologico viene riconosciuto per un caso legato al comportamento omofobo.

di: Redazione - 29 Marzo 2025

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