La deputata dem

“Il governo viola i diritti di migranti e detenuti: prigioni in stato drammatico e Nordio fa la vittima”, parla Di Biase

La deputata dem, membro della commissione Giustizia: «Le prigioni versano in condizioni drammatiche, finora il ministro ha solo nominato un commissario. Alla seduta straordinaria della Camera i banchi del governo erano vuoti.»

Interviste - di Angela Stella

29 Marzo 2025 alle 09:00

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Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

Cpr in Albania? “Un fallimento”. Le carceri? “incostituzionali”. Nordio? “Tenta di passare per vittima senza prendersi le sue responsabilità”: questo e molto altro in questa lunga intervista a Michela Di Biase, deputata del Partito democratico e membro della Commissione Giustizia.

In occasione nel 208° anniversario di fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria il presidente Mattarella ha parlato di “grave fenomeno di sovraffollamento in atto” e “assai critiche condizioni del sistema carcerario”. Mentre Nordio nello stesso giorno ha rivendicato la politica penitenziaria messa in atto fino ad ora. Che lettura dà Lei?
Il Presidente Mattarella, nel ringraziare il corpo della polizia penitenziaria per il prezioso lavoro che svolge all’interno degli Istituti, ha saggiamente sottolineato la grave condizione del sovraffollamento all’interno delle carceri italiane. Ricordo che in alcuni istituti si supera il 200%, una situazione che determina condizioni di vita inumane e serie difficoltà per gli agenti nell’espletamento della loro funzione. Dal Ministro Nordio abbiamo ascoltato la solita propaganda tesa a nascondere il problema e il continuo rimando al fantomatico piano carceri di cui ad ora abbiamo visto la sola nomina del commissario straordinario. Non so di quali soluzioni parli il Ministro, io verifico che le nostre carceri versano in condizioni drammatiche: spesso mancano i riscaldamenti, le condizioni igieniche sono precarie, i detenuti vivono ammassati in celle di pochi metri quadri, manca il personale tanto della polizia penitenziaria quanto quello degli altri operatori, gli spazi per le attività sono stati ridotti per far spazio a nuovi posti letto. Queste condizioni determinano la mancata attuazione dell’articolo 27 della Costituzione che ci dice come le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Sempre il 25 marzo il Guardasigilli ha detto: “‘Poco meno di una settimana fa il parlamento si è espresso chiaramente, in una seduta straordinaria della Camera dei deputati dedicata alla situazione delle carceri italiane, per chiedere al governo di proseguire in modo duraturo con le iniziative già intraprese”. Lei è intervenuta duramente proprio per denunciare l’assenza del Governo.
Avevamo chiesto una seduta straordinaria per parlare della condizione delle carceri e ci siamo trovati davanti i banchi vuoti del Governo. La scelta operata di mandare una sottosegretaria che non si è mai occupata della materia è stato davvero un brutto segnale: ciò ha reso impossibile un confronto reale sulle politiche penitenziarie da attuare e sulle possibili soluzioni da mettere in campo, per non parlare del ruolo del Parlamento oramai completamente esautorato. La maggioranza ha fatto valere i numeri approvando una mozione in cui dice al Governo di andare avanti con le iniziative già intraprese, che dal nostro punto di vista sono del tutto insufficienti. Non una parola su misure alternative alla detenzione e sul fatto che questo Governo in poco più di due anni ha creato cinquanta tra nuovi reati e aumenti di pena.

Nella sua autodifesa in occasione della mozione di sfiducia sul caso Almasri sempre il responsabile di Via Arenula ha detto: “il Ministro è stato accusato di essere responsabile del numero dei suicidi in carcere, delle nomine del Garante e del Capo del DAP, del sovraffollamento carcerario, dei magistrati fuori ruolo, dell’obbligatorietà dell’azione penale, di un panpenalismo, del problema delle madri detenute, della salute nelle carceri, della crociata contro le intercettazioni, del dossieraggio dei parlamentari e via dicendo”…. “la sensazione – ha proseguito Nordio – è che si tratti di un attacco programmato e duraturo per evitare quella che, secondo noi, è la madre di tutte le riforme, quella sulla separazione delle carriere”. Come commenta?
Mi chiedo, chi altro dovrebbe rispondere delle scelte operate nel campo della giustizia se non il Ministro Nordio? Le nostre osservazioni sono sempre state nel merito dei singoli provvedimenti e reputiamo grave che il ministro anziché rispondere punto per punto decida ogni volta di sfuggire al dibattito. Non una parola sullo stato di attuazione del piano carceri, non una sull’interesse supremo del minore, che viene violato, perché il carcere non è un luogo in cui un minore dovrebbe vivere. Una ossessione comprovata dai numeri rispetto agli aumenti di pena e nuovi reati, il sistema giustizia nel suo complesso versa in una profonda crisi che viene alimentata in un continuo scontro con la magistratura. La separazione delle carriere è ideologica e rappresenta l’ennesima riforma sbagliata della giustizia. Un quadro preoccupante davanti al quale ho trovato assurdo il tentativo del Ministro Nordio di provare a passare come vittima dopo che tutte queste scelte sono state compiute proprio da lui.

Secondo lei a Via Arenula chi comanda: Nordio o il sottosegretario Delmastro?
Una domanda che mi sentirei di girare al Ministro perché vede, dal Nordio giurista al Nordio ministro abbiamo assistito ad un cambio di rotta incredibile. Le motivazioni mi paiono abbastanza chiare.

Sembra esserci all’interno della maggioranza una spaccatura sul ddl sicurezza: da un lato Forza Italia e Fratelli d’Italia disponibili ad accogliere la moral suasion del Capo delle Stato su alcuni punti (detenuti madri, sim per i migranti, resistenza passiva in carcere) dall’altro lato la Lega contraria a qualsiasi modifica. Chi la spunterà?
Il ddl sicurezza è un provvedimento sbagliato, dall’inizio alla fine. Ci auguriamo che venga fermato l’iter e ritirata la proposta. È del tutto evidente però che le norme in discussione, a cui aggiungerei anche la limitazione delle libertà di manifestazione in strada, non sono solo sbagliate ma rappresentano una grave violazione di diritti e principi costituzionali. Attendiamo per conoscere gli esiti, ma è certo che il ddl sicurezza sia impostato su principi repressivi che sono contrari allo stato di diritto.

Ieri in Cdm è approdato il decreto per riconvertire in centri per il rimpatrio di migranti irregolari le strutture realizzate dal governo in Albania. Che ne pensa?
Siamo davanti ad una spesa folle del Governo decisa per inseguire i propri slogan. Mai visto nella storia d’Italia centri per il rimpatrio costati quasi un miliardo di euro. Non riusciranno a nascondere il fallimento di questa scelta, la toppa mi pare peggiore del buco.

Che bilancio fa di questo Governo dal punto di vista dei diritti dei migranti, dei detenuti, degli oppositori?
Un bilancio fallimentare. Le misure del governo hanno reso più difficoltoso il salvataggio di vite umane in mare e hanno smantellato il sistema di accoglienza diffusa, compromettendo diritti e dignità dei migranti. Notiamo una tendenza a delegittimare le opinioni e le critiche, in alcuni casi arrivando a tensioni tali da minare il necessario equilibrio tra i poteri dello Stato, penso in particolare alle tensioni con la magistratura rispetto alle decisioni sui migranti detenuti in Albania.

29 Marzo 2025

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