Lo zar detta le condizioni
Putin detta le sue condizioni per la pace in Ucraina: via Zelensky e dentro l’Onu, poi elezioni “libere”
La Casa Bianca respinge la proposta. L’Ucraina conferma che sta trattando con gli Stati uniti un nuovo accordo sui minerali
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Lo zar si sente il vincitore. E come tale prefigura anche una road map negoziale. Sintetizzabile così: via Zelensky e una “amministrazione transitoria” in Ucraina.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ipotizzato colloqui “con gli Stati Uniti e persino con i paesi europei, oltre che con i nostri partner e amici” sulla “possibilità di una governance temporanea in Ucraina sotto gli auspici delle Nazioni Unite” che consenta al paese di tenere le elezioni e “insediare un governo che goda della fiducia del popolo”. Un governo con cui “poi avviare i negoziati su un trattato di pace, firmare documenti legittimi che saranno riconosciuti in tutto il mondo e saranno affidabili e stabili”. “Questa è solo un’opzione, non sto dicendo che non ce ne siano altre”, ha rimarcato il presidente durante l’incontro con l’equipaggio di un sottomarino nucleare nella città di Murmansk.
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Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa russe, Putin ha ribadito di ritenere le attuali autorità ucraine “non legittime”, dal momento che “non si sono tenute le elezioni” e che la Costituzione ucraina prevede che “siano nominate dal presidente”. Quindi, ha aggiunto, dal momento che il presidente Volodymyr Zelensky “è illegittimo, allora lo sono anche tutti gli altri”. Ma la proposta non fa breccia a Washington, tantomeno in Europa. La Casa Bianca ha respinto la proposta avanzata dal presidente russo. Secondo un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, citato da Reuters, la proposta è irricevibile: “Il governo dell’Ucraina è determinato dalla sua Costituzione e dai suoi cittadini”.
“Zelensky è stato legittimamente e democraticamente eletto, e finché il popolo ucraino non chiederà elezioni, nessun altro dovrebbe suggerirlo”. Così la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, nel briefing quotidiano con la stampa. «Putin è un criminale ed è ricercato per crimini di guerra, quindi non presteremo attenzione né commenteremo qualsiasi cosa lui diffonda come propaganda. Esamineremo attentamente i fatti. E il fatto è che abbiamo un aggressore. Abbiamo l’Ucraina, che sta mostrando nient’altro che buona volontà verso la pace, ed è su questo che si basa il nostro sostegno all’Ucraina e il nostro impegno per garantire una pace giusta e duratura», ha aggiunto la portavoce per gli Affari esteri, Anitta Hipper.
“Una cosa è chiara: Volodymyr Zelensky è il presidente legittimo dell’Ucraina, ed è lui che negozia per gli ucraini e nessun altro”, le fa eco il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit. La Russia sostiene ripetutamente che Volodymyr Zelensky non è il legittimo presidente dell’Ucraina, ha affermato Hebestreit, ma gli attacchi quotidiani del presidente russo Vladimir Putin all’Ucraina dimostrano che non è interessato alla democrazia in Ucraina. Non dovremmo quindi credere alla narrativa russa, ha detto ancora il portavoce. L’Europa fa quadrato (o quasi) attorno a Zelensky, ma il padrone del Cremlino non se ne cura, preso com’è a magnificare le vittorie (vere o millantate) delle sue armate.
“Fino a poco tempo fa, dicevo che li avremmo messi sotto pressione, ma c’è motivo di credere che li finiremo”, proclama Putin durante un incontro con l’equipaggio del sottomarino lanciamissili Arkhangelsk, facendo un punto dei successi “dell’operazione speciale” contro l’Ucraina e della situazione sul fronte. Lo riferisce Ria Novosti. Il capo del Cremlino ha affermato che la “Russia gradualmente, ma con perseveranza e fiducia, è indirizzata verso il raggiungimento di tutti gli obiettivi del Nwo (Nuovo ordine mondiale)”. Per Putin, ormai, “l’iniziativa strategica è completamente nelle mani dei combattenti russi lungo tutta la linea del fronte. Le forze armate vanno avanti ogni giorno, liberando ogni giorno gli insediamenti dalle forze armate ucraine”. A questo punto, ha proseguito il presidente russo, “oltre il 70% dei territori è stato liberato nel Donetsk, a Zaporizhzhia, nella regione di Kherson, nonché il 99% del territorio della Repubblica popolare di Lugansk”.
Dopo aver mostrato i muscoli, lo zar ha parole al miele verso il tycoon. Donald Trump vuole «sinceramente» la fine della guerra in Ucraina. È tornato ad assicurarlo Putin sempre durante l’incontro con i marinai russi del sottomarino nucleare Arkhangelsk. «In base alla mia opinione – ha detto, citato dalla Tass – il nuovo presidente degli Stati Uniti si augura sinceramente la fine di questo conflitto». E se lo dice lui… Quanto alla presenza “rassicurante” di soldati a garanzia di futuri accordi, prospettiva caldeggiata dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro britannico Jack Starmer, il niet russo è totale. “Siamo fortemente contrari al dispiegamento di qualsiasi unità militare di paesi stranieri nel territorio ucraino. Siamo ben consapevoli che molto probabilmente si tratterebbe di unità militari degli stati membri della Nato”, taglia corto il presidente della commissione Esteri del Senato russo e membro della delegazione russa ai colloqui con gli Usa a Riad, Grigory Karasin, ripreso dall’agenzia Interfax.