In Cisgiordania

Walid morto a 17anni in un carcere israeliano: era detenuto da sei mesi ma non gli erano stati contestati reati

Esteri - di Carmine Di Niro

1 Aprile 2025 alle 15:18

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Walid morto a 17anni in un carcere israeliano: era detenuto da sei mesi ma non gli erano stati contestati reati

È morto a 17 anni in un carcere israeliano, dove era trattenuto da sei mesi ma senza che gli venisse contestato alcun reato. Walid Ahmad, un liceale palestinese della Cisgiordania, arrestato a settembre presumibilmente per aver lanciato sassi a soldati israeliani e da allora recluso nel carcere di Megiddo senza che le autorità israeliane gli contestassero alcun reato, è morto nel penitenziario in circostanza a dir poco oscure.

Per i familiari infatti il giovane, “uno studente liceale sano”, è morto nel carcere di Megiddo, ben noto alle cronache per le accuse di abusi al suo interno ai danni di prigionieri palestinesi, per aver contratto la dissenteria amebica a causa delle pessime condizioni della prigione.

Si tratta di una malattia intestinale che provoca diarrea, vomito e vertigini e può essere fatale se non curata. “Era un adolescente vivace che amava giocare a calcio prima di essere portato via da casa”, ha detto suo padre, Khalid Ahmad, all’Associated Press. Mentre era recluso Walid non ha potuto incontrare genitori o avvocato: nelle quattro occasioni in cui è comparso in tribunale in collegamento video il padre ha notato che le sue condizioni di salute apparivano in costante peggioramento,

“Il suo corpo era indebolito dalla malnutrizione nella prigione”, la denuncia di Khalid Ahmad, col figlio che durante la detenzione aveva anche contratto la scabbia. L’avvocato del 17enne, Firas al-Jabrini, ha invece sottolineato ad AP che le autorità israeliane hanno respinto le sue richieste di visitare il suo cliente in prigione ma che tre detenuti assieme a Walid hanno rivelato che il ragazzo stesse soffrendo di dissenteria, particolarmente diffusa tra i giovani palestinesi detenuti nel carcere di Megiddo.

Per Thaer Shriteh, portavoce della commissione per i detenuti dell’Autorità Nazionale Palestinese, Walid sarebe caduto incella a causa della malattia, sbattendo la testa contro una barra di metallo, perdendo così conoscenza. “L’amministrazione carceraria non ha risposto alle richieste dei prigionieri di cure urgenti per salvargli la vita”, ha detto all’AP, citando testimoni che hanno parlato con la commissione.

Da parte sua le autorità israeliane si sono trincerate nel silenzio: alle domande da parte di Associated Press di informazioni sulla morte di Walid Ahmad, il servizio carcerario ha solo confermato che il 17enne è morto nella prigione di Megiddo ma che “le sue condizioni mediche sono riservate” e che è stata già affrontata una indagine sul decesso.

Secondo l’Autorità palestinese, Walid è il 63esimo prigioniero palestinese a morire in un carcere israeliano dall’inizio della guerra provocata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, il primo adolescente. Ma sarebbero oltre 14mila i palestinesi detenuti in Cisgiordania dallo scoppiare del conflitto: la maggior parte sono ristretti in detenzione amministrativa, che consente l’arresto preventivo di individui sulla base di prove non divulgate.

1 Aprile 2025

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