Stefano Argentino, il 27enne di Noto (Siracusa) che lunedì 31 marzo a Messina ha ucciso davanti a diversi testimoni Sara Campanella, 22enne universitaria, studentessa di Tecniche di laboratorio biomedico, ha confessato il delitto.
A comunicarlo è stato il suo avvocato, l’avvocato Raffaele Leone, che ha però già rinunciato al mandato. “Ha ammesso i fatti che gli vengono contestati, ha confessato. Ha risposto a qualche domanda, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti, è estremamente prostrato”, ha riferito Leone al termine dell’interrogatorio di garanzia del 27enne, compagno di studi della vittima.
Il 27enne, secondo quanto emerso anche dai racconti delle amiche di Sara, sarebbe stato ossessionato dalla giovane originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo. “Stefano ha raccontato di aver manifestato sempre il suo interesse a Sara e di essere stato ricambiato dalla ragazza, anche se ha sostenuto che non erano mai arrivati a fidanzarsi”, ha raccontato il suo legale, che ha dovuto rimettere l’incarico perché civilista, e per la difesa dell’indagato è invece necessario un esperto di penale.
Leone ha poi aggiunto di non saper dire se Argentino “è pentito, nessuno glielo ha chiesto in verità”. L’ossessione del ragazzo fermato per omicidio sarebbe emersa anche nel corso dell’interrogatorio: “È continuamente tornato sul suo rapporto con lei anche quando non era attinente alle domande”, ha spiegato il suo avvocato.
Interrogatorio in cui Argentino non ha risposto alle domande del gip sull’arma utilizzata per il delitto, un coltello che ad oggi non è stato ancora trovato, né su chi lo ha aiutato nella fuga. Dopo l’omicidio di Sara, Stefano è infatti scappato in auto e da Messina si è diretto nella casa vacanza gestita dai genitori a Noto, dove è stato fermato dai carabinieri del comando provinciale di Messina lunedì notte.
“Ha lasciato capire che l’ultima discussione ha scatenato l’aggressione ma non ha dato particolari. Era lucido, ma molto frastornato dalla vicenda”, ha spiegato il suo legale ai cronisti. Quanto ai momenti precedenti l’omicidio di lunedì pomeriggio, Argentino “ha raccontato di averla avvicinata solo per parlarle. Dopo il delitto è andato nel posto più ovvio, una casa dei suoi”.