Le imposte sulla merce in entrata

Cosa sono i dazi: quelli “reciproci” di Trump, come funzionano, perché del 20% a Italia ed Europa

L'annuncio del tycoon della Casa Bianca ha scombussolato il mondo. "Faremo pagare quello che gli altri ci tassano. Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi". Risparmiati Russia e Corea del Nord

Economia - di Redazione Web

3 Aprile 2025 alle 12:57

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President Donald Trump speaks during an event to announce new tariffs in the Rose Garden at the White House, Wednesday, April 2, 2025, in Washington. (AP Photo/Mark Schiefelbein)
President Donald Trump speaks during an event to announce new tariffs in the Rose Garden at the White House, Wednesday, April 2, 2025, in Washington. (AP Photo/Mark Schiefelbein)

Annuncio per niente a sorpresa che ha comunque sconvolto il mondo: quello di Donald Trump, di nuovi dazi, nei termini consueti del Presidente degli Stati Uniti. Quelli dell'”età dell’oro” per gli Stati Uniti, e del “sogno americano” resuscitato dal tycoon che non ha risparmiato nessuno o quasi. “Make America Wealthy Again, il giorno della liberazione, il giorno in cui reclamiamo il nostro futuro, uno dei più importanti della storia”. Per essere più didascalici: i dazi sono un’imposta applicata sulle merci in arrivo da un Paese straniero. Si esprimono in valore percentuale del prezzo rivendita. L’importatore che paga la tassa può sostenere il costo oppure decidere di scaricarlo sui consumatori alzando i prezzi sul mercato.

L’efficacia dei dazi è stata spesso messa in discussione dagli economisti. Il principio vorrebbe favorire la merce interna, autoctona, sbilanciare la concorrenza. Di solito sale l’inflazione. A guadagnare, tramite il valore dei dazi incassato dalle dogane, sono i governi. L’amministrazione Trump ha calcolato i dazi a partire da una base del 10%. A questa ha applicato quelli che ha soprannominato “dazi reciproci“, ovvero dazi aggiuntivi calcolati a seconda delle relazioni commerciali con ogni Paese.

Come funzionano i dazi di Trump

“Faremo pagare quello che gli altri ci tassano. Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi, è molto semplice”. L’amministrazione degli Stati Uniti ha imposto dazi del 34% per la Cina, del 46% per il Vietnam, del 31% per la Svizzera, del 24% al Giappone, del 10% al Regno Unito. “Abbiamo applicato dazi dimezzati rispetto a quelli imposti a noi”, ha detto Trump in una spiegazione che non è risultata esaustiva a molti osservatori. Gli unici due Paesi risparmiati sono stati Russia e Corea del Nord.

All’Unione Europea e all’Italia – la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito la misura “sbagliata che non conviene a nessuna delle parti” e ha annullato tutti gli impegni della giornata – l’amministrazione americana ha imposto dazi del 20%. Secondo quanto trapelato nelle ultime ore Bruxelles sta pensando a una strategia in due fasi per rispondere alle decisioni di Trump. L’Unione Europea è un’unione anche doganale, si approccia all’argomento come un’unica entità, uno Stato membro non può prendere decisioni in autonomia.

Come sono stati calcolati i dazi a UE e Italia

I dazi sarebbero stati calcolati dall’amministrazione di Washington considerando il rapporto tra deficit commerciale degli USA e surplus commerciale dell’altra nazione, la cifra ottenuta è stata divisa per due. Come ha calcolato AdnKronos: 531,6 miliardi di export, import di 333,4 miliardi. A 198,2 miliardi l’ammontare del deficit. “Calcolatrice alla mano, 198,2 rispetto a 531,6 rappresenta il 37%, stretto parente del 39% che – secondo Trump – equivale ai dazi applicati dall’Ue nei confronti degli Usa”.

3 Aprile 2025

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