L'omicidio di Mezzolombardo
Bojan Panic torna libero, scarcerato il 19enne che ha ucciso il padre: “Volevo proteggere mamma”

Bojan Panic, il 19enne di origini bosniache che nella notte del 3 aprile ha ucciso a coltellate il padre Simeun, per difendere la madre vittima di violenza da parte dell’uomo, è stato scarcerato.
Il giovane, giunto in Italia quando era un bambino assieme alla famiglia, prima a Lavis e poi a Mezzolombardo, sempre in Trentino, si trova con la madre Milka e il fratello minore 17enne a casa di alcuni parenti.
La decisione è arrivata dalla Procura di Trento, che ha valutato l’assenza di esigenze cautelari per il ragazzo. In sostanza non ci sono le condizioni per tenere il 19enne agli arresti, dal pericolo di fuga al rischio di reiterazione del reato: “Abbiamo fatto una cosa giusta sotto il profilo processuale, la detenzione, vista la situazione di questo ragazzo, sarebbe stata dannosa anche sotto il profilo personale”, ha detto il procuratore capo Sandro Raimondi.
Bojan era stato trasferito in carcere a Trento con l’accusa di omicidio volontario, poi però nella serata di venerdì è stato rimesso in libertà su disposizione della stessa Procura.
Quanto alla dinamica dei fatti, le indagini sono in corso ma il quadro sembra essere cristallizzato. Simeun Panic, 46enne muratore, era tornato a casa attorno alle 23 di martedì 2 aprile, scagliandosi per l’ennesima volta contro la moglie Milka. Circostanze non nuove in famiglia, anche se non risulterebbero denunce per maltrattamenti a forze dell’ordine e servizi sociali.
Questa volta però, ha raccontato Bojan nell’interrogatorio davanti alla pm Patrizia Foiera, il 19enne ha avuto paura che il padre ammazzasse la madre. “L’ho accoltellato con un coltello da cucina, stava ancora maltrattando la mamma. Ho cercato di rianimarlo, ma era già morto, e ho chiamato i carabinieri”, ha detto il 19enne.
Quando i militari sono giunti nell’appartamento Milka e i due figli erano lì: avevano anche cercato di rianimare il padre, trovato senza vita sul pavimento.
Per lunedì è stato fissato l’interrogatorio davanti al gip Gianmarco Giua, lo stesso giorno è prevista l’autopsia sul corpo dell’operaio. L’esame autoptico sarà fondamentale per aiutare gli inquirenti nella ricostruzione della dinamica del delitto e capire quanti colpi sono stati inferti.