La reazione di Antigone

Decreto Sicurezza, l’atto di accusa di Antigone: “Modifiche irrilevanti, è un provvedimento illiberale”

“La bozza del decreto è una riproduzione quasi integrale del disegno di legge precedente. Nulla di rilevante è cambiato sulla criminalizzazione della disobbedienza civile"

Giustizia - di Redazione Web

5 Aprile 2025 alle 15:00

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Photo credits: Saverio De Giglio/Imagoeconomica
Photo credits: Saverio De Giglio/Imagoeconomica

“Una presa in giro. Modifiche irrilevanti. Resta per intero un impianto repressivo, illiberale, che produrrà un sovraffollamento carcerario ingestibile”, così Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ha commentato della bozza del Decreto-legge Sicurezza varato ieri dal governo.

“La bozza del decreto è una riproduzione quasi integrale del disegno di legge precedente. Nulla di rilevante è cambiato sulla criminalizzazione della disobbedienza civile. I detenuti sono trattati come rivoltosi anche se resistono passivamente a qualsiasi ordine dato da un poliziotto; non si specifica che l’ordine debba essere legittimo. Si fa riferimento a ordini dati per ragioni di ordine e sicurezza, ossia ordini dati per qualsiasi cosa accada in carcere. Per cui un detenuto che disobbedisce all’ordine di andare in cella di isolamento rischia fino a 8 anni di prigione, anche se semplicemente si limita, insieme ad altri due detenuti, a una forma di resistenza passiva, senza violenza o minaccia. Ugualmente anche sulle detenute incinte o con bimbi con meno di un anno: si dispone la custodia cautelare obbligatoriamente negli Icam, che comunque sono a tutti gli effetti carceri, ma rimane la trasformazione del differimento obbligatorio della pena in facoltativo. Infine, non si vede dove sia l’urgenza che giustifichi un Decreto-legge, visto che di quelle norme si sta discutendo da 18 mesi in Parlamento senza rischi per il paese”, ha concluso Gonnella.

5 Aprile 2025

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