Parola allo scrittore
Intervista a Erri De Luca: “Guerra, dazi, Europa: per fortuna l’Italia con il governo Meloni non conta niente”
“Meloni sul manifesto di Ventotene? Un giudizio ignorante e conforme alla sua impreparazione. I dazi di Trump? Sono barricate ideologiche. Il caso Le Pen? Madornale autolesionismo. Le destre al potere? Patetici sussulti di regresso”
Interviste - di Graziella Balestrieri

È il tempo dei dazi, è il tempo di Trump e della sua America alla riscossa, ma contro chi e contro cosa? La guerra incombe e dobbiamo essere pronti, dunque kit di sopravvivenza da preparare e sproloqui bellici da parte di una von der Leyen sempre più “agguerrita”, termine che sembra fatto su misura per lei, difendersi con le armi, e mai difendersi con la pace. E poi la paura, l’unica cosa che al momento l’Unione Europea sta costruendo, l’effetto paura. È questa l’Europa che sognavamo? È questa l’Europa del Manifesto di Ventotene?
È questo il futuro che stiamo costruendo? Intanto nelle piazze, un poco alla volta, tutto si muove, da Belgrado a Istanbul per motivi diversi, ma ci si muove, si protesta. E poi ci sono ancora e sempre morti, nella martoriata Gaza, dove l’Europa non ha nessuna voce in capitolo. “The world is watching you “, è un murales con una enorme bandiera palestinese, nella famosa Brick Lane di Londra; “il mondo vi guarda”, già: ma con gli occhi di chi? Di questo e molto altro parliamo con lo scrittore Erri De Luca.
Se le dico kit di sopravvivenza lei a cosa pensa?
A un libro.
Perché i potenti della terra tentano in ogni modo di farci vivere con ansia e terrore?
Ricevono consensi da un elettorato che si compiace delle paure. Invece di superarle si affida allo spaventapasseri.
Perché l’Europa vuole così tanto armarsi? Ed è giusto avere un esercito europeo, senza aver mai capito in realtà che cosa sia l’Europa?
So cos’è l’Europa: un piccolo continente bellicoso che per la prima volta nella sua storia di millenni ha bandito la guerra tra i suoi Stati membri. Ora si trova spiazzata dal ritiro di tutela da parte degli Stati Uniti.
Davvero Putin sta cercando di invadere tutta l’Europa?
Putin vuole recuperare lo spazio vitale dell’ex Unione Sovietica: Paesi Baltici, Polonia e via procedendo verso sud.
Von der Leyen, Macron, Zelensky e Putin: mi dia un aggettivo per ciascuno di loro.
Gli aggettivi sono ornamentali, preferisco i sostantivi. Macron e Von der Leyen sono presidenti ribaditi da secondi mandati. Zelensky eletto prima, è inchiodato al suo posto finché dura la guerra.
Il fatto che Starmer organizza per l’Europa il post-guerra in Ucraina e che gli altri Stati glielo facciano fare non è un’ammissione palese di fallimento dei vari capi europei?
La politica estera europea procede ancora in ordine sparso. Stavolta c’è una convergenza operativa anglofrancese.
Nel 2025 si riscopre questo senso di appartenenza all’Europa, questo voler essere europei a tutti i costi, uniti, ma quando mai lo siamo stati?
Io lo sono. Mi dichiaro cittadino europeo.
Ma che cosa ci unisce?
Una moneta, alcune istituzioni comunitarie, assenza di frontiere.
Ventotene e tutte le polemiche che ne sono susseguite: secondo lei è stata un’esagerazione o davvero la Meloni ha dato un giudizio grave?
Ha dato un giudizio ignorante e conforme alla sua impreparazione.
Donald Trump che cos’è: un uomo che non sa quello che sta facendo e dove sta portando la propria nazione e il mondo oppure un uomo di potere che cerca di difendere i suoi confini con un nazionalismo becero?
Ha intercettato e raccolto il desiderio americano di isolazionismo e dunque di dimissioni da un secolo di guida del mondo occidentale. I suoi dazi sono barricate ideologiche più che misure economiche controproducenti.
Dobbiamo averne paura? E di Musk?
Escludo il sentimento della paura. Musk è di passaggio nel governo Trump.
E la Cina in tutto questo sta a guardare oppure zitta zitta riposiziona le sue navi sullo stretto di Taiwan?
La Cina approfitta di una rendita di posizione che la renderà ancora di più indispensabile. Su Taiwan sta saggiando la volontà americana di infischiarsene.
Quello che è successo in Francia, alla Le Pen, secondo lei, è un tentativo per toglierla politicamente dai giochi? Non c’è il rischio che questa estromissione per via giudiziaria possa istigare ancora di più la destra estrema a compiere atti di violenza, a protestare, come già sta accadendo?
È il caso di madornale autolesionismo. La sentenza ne prende atto. Non vedo insurrezioni e “aux armes citoyens!”
Ci sono proteste che continuano da 5 mesi ormai a Belgrado, (dopo il crollo della stazione di Novi Sad) che ha causato 16 morti, e non sono servite le dimissioni di Milos Vucevic: dovremmo fare più attenzione a quello che sta accadendo lì?
La Serbia non fa parte dell’Unione, dunque restano questioni interne di un paese a democrazia limitata. Più che osservare non si può fare altro.
Anche le proteste in Turchia, secondo lei sono un segnale di cosa?
L’opposizione turca è forte nelle aree urbane. Anche qui la fortemente limitata democrazia dovrà aspettare il turno elettorale.
L’Italia che ruolo ha nello scacchiere mondiale, se ha un ruolo?
Felicemente nessuno, lo considero un sollievo vista la classe dirigente.
Con tutto quello che accade nel mondo, ci dimentichiamo di quello che avviene da noi, in un certo senso: l’Italia è il Paese con i salari più bassi…
È il paese che si svuota e si dissangua di giovani laureati. È un paese in via di evasione numerica e di qualità.
I centri di “accoglienza” in Albania che cosa sono in realtà?
Per ora sono un fiasco della propaganda. I flussi migratori sono fuori della capacità di gestione dei governi italiani. Quest’ultimo in materia è solo un po’ peggiore.
In un’intervista all’Unità, Fausto Bertinotti parlando di politica e sinistra “Io purtroppo penso che la politica sia morta, proprio la politica in generale. La politica intesa come nozione di sé, come governo della società e non come governo del governo, come governo della società, come forma di costruzione, costruzione di un popolo, costruzione di una democrazia, costruzione di un modo di stare nel mondo, cioè la politica come scienza autonoma che contribuisce alla liberazione dell’umanità. In particolare, è morta la sinistra politica” è d’accordo con questa affermazione? E poi ancora sempre Bertinotti “La sinistra, che o torna radicale o non è e non sarà più sinistra”: è impossibile che la sinistra torni ad essere radicale?
Mi astengo dal commentare Bertinotti.
Netanyahu sta facendo quello che vuole e nessuno sembra in grado di fermarlo… nessuno dimentica il 7 ottobre però qui ora stiamo parlando di altro: secondo lei cosa c’è nei piani di Netanyahu che fanno sì che il mondo stia solo a guardare?
I piani di Netanyahu coincidono con quelli di Putin, durare a oltranza al governo sfruttando il conflitto.
Da scrittore, da operaio, che ha vissuto tanto, come vede il mondo di ora? Che cosa le fa più orrore?
Gli orrori me li tengo per me. Vedo governi in patetica ricerca di regresso, di contrasto alla rotazione del tempo. È un ultimo sussulto di negazione dell’evidenza, il pianeta non ci sopporta più.