Nel giorno in cui a Terni si celebrano i funerali di Ilaria Sula, tra le lacrime di amici e familiari della studentessa universitaria uccisa tra il 25 e il 26 marzo scorso dall’ex fidanzato Mark Samson nell’appartamento di quest’ultimo in via Homs a Roma, arrivata l’ormai attesa novità nelle indagini sul femminicidio.
Come comunicato da Fabrizio Gallo, l’avvocato del 23enne arrestato per l’omicidio di Ilaria, la madre di Mark, Nors Manlapaz, è stata iscritta nel registro degli indagati. L’accusa nei confronti della donna, che proprio nel pomeriggio di lunedì 7 aprile è stata ascoltata in Questura di Roma per un interrogatorio, è di concorso in occultamento di cadavere.
La tesi degli inquirenti è che madre e figlio si sarebbero disfatti del corpo della giovane gettandolo in un dirupo a Capranica Prenestina, vicino Poli, a circa 40 chilometri da Roma. Nors Manlapaz è stata accompagnata in Questura dal suo legale, l’avvocato Paolo Foti, mentre gli investigatori sono da giorni al lavoro per verificare la versione della donna, già sentita dopo il ritrovamento del cadavere di Ilaria assieme al marito Rik: in particolare si stanno incrociando i tabulati telefonici per ricostruire ogni suo movimento, ma sono stati sottoposti a sequestro anche abiti e oggetti dell’appartamento di via Homs, dove Ilaria si era recata la sera del 25 marzo prima di essere uccisa, per poi venire trovata senza vita in una valigia buttata in un dirupo il 2 aprile scorso.
Quella sera Ilaria era andata da Mark infuriata: poche ore prima il ragazzo era entrato nel suo appartamento nel quartiere San Lorenzo, aveva cercato di portare via il computer e aveva scattato alcune foto allo schermo che riportava chat private. A riferirlo a Ilaria era stata una sua coinquilina, così la 22enne si reca a via Homs per riprendersi alcune delle sue cose e, secondo la versione di Samson, resta a dormire da lui perché è tardi e non vi sono più mezzi pubblici per tornare a casa.
Mark Samson, ora in carcere, ha confessato il delitto ripetendo in ogni occasione di aver fatto “tutto da solo”: avrebbe ucciso Ilaria alle 11 del mattino del 26 marzo e in circa tre ore avrebbe ripulito tutto, infilato il corpo nella valigia, gettato l’arma e guidato fino a Capranica Prenestina per disfarsi del cadavere, per poi tornare a Roma.
Per gli inquirenti i dettagli e i buchi che mancano nella sua storia sarebbero una copertura per la madre: a non tornare nel racconto del 23enne studente di Architettura sono gli orari dell’omicidio, l’arma del delitto ancora mancante, ma soprattutto la gestione del cadavere di Ilaria e la pulizia della scena del crimine, la sua stanza da letto.
L’ipotesi degli inquirenti è che Nors Manlapaz abbia sentito i due ragazzi litigare, Ilaria aveva da poco troncato la relazione con Mark, e che dopo l’omicidio sia intervenuta a ripulire la stanza della sua camera dopo il femminicidio.