La strage continua...
A Gaza ancora fuoco sui giornalisti, la “kill zone” in stile Hiroshima creata dai soldati israeliani
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 57 decessi e 137 feriti. Dal 18 marzo, giorno della rottura del cessate il fuoco concordato a gennaio tra Israele e Hamas, si contano 1.391 morti e 3.434 feriti.
Esteri - di Umberto De Giovannangeli

Fuoco sulla tenda dei giornalisti. Il Palestinian Information Center e il Quds News Network hanno riferito di due morti in un attacco a una tenda che ospitava dei giornalisti, vicino al Nasser Medical Complex, sempre a Khan Younis. È stato ucciso un giornalista identificato come Helmi al-Faqawi, mentre altri sette colleghi sono rimasti feriti. La seconda vittima è Yusuf Al-Khazandar, un giovane che si trovava nella zona al momento dell’attacco. In una dichiarazione, il Palestinian Journalists Forum ha descritto l’attentato come un “crimine atroce e un deliberato attacco ai giornalisti che ha violato tutte le leggi e le convenzioni internazionali”. Il numero di operatori dei media uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall’ottobre 2023 è salito a 210.
Le autorità della Striscia di Gaza aggiornano ieri a oltre 50.700 il bilancio dei palestinesi uccisi dall’inizio dell’offensiva militare israeliana, lanciata in risposta agli attacchi del 7 ottobre 2023. Lo riferisce il ministero della Sanità locale, controllato da Hamas, secondo cui quasi 1.400 persone sono state uccise dalla ripresa delle ostilità lo scorso 18 marzo. Secondo i dati diffusi, il totale delle vittime accertate è salito “a 50.752 martiri e 115.475 feriti”. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 57 decessi e 137 feriti. Dal 18 marzo, giorno della rottura del cessate il fuoco concordato a gennaio tra Israele e Hamas, si contano 1.391 morti e 3.434 feriti.
A Gaza, almeno 15.000 bambini sono stati uccisi negli attacchi israeliani dal 7 ottobre 2023. Lo ha riferito ad al-Jazeera un funzionario dell’Ong Save the Children, aggiungendo che a Gaza ci sono 1,9 milioni di persone sfollate. La stessa fonte ha denunciato “gli attacchi indiscriminati contro civili e operatori sanitari” e che “non esiste un posto sicuro per bambini, civili e operatori sanitari” nella Striscia di Gaza. Ha inoltre ricordato che “il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha la responsabilità di garantire la protezione dei bambini e dei civili”. Save the Children ha più di 50 camion carichi di aiuti ma non può consegnarli a causa del blocco israeliano in vigore da metà marzo. L’esercito israeliano ha raso al suolo e ha ordinato alle truppe di trasformare l’area in una “kill zone”, dove chiunque entri diventa un bersaglio. È quanto hanno riferito all’organizzazione di veterani israeliani Breaking the Silence gli stessi militari che hanno eseguito il piano, quattro dei quali sono poi stati intervistati dal Guardian.
I soldati hanno raccontato di aver ricevuto l’ordine di distruggere case, fabbriche e terreni agricoli per circa un chilometro all’interno del perimetro di Gaza per creare una “zona cuscinetto”, descritta da un militare come simile a Hiroshima. Ai soldati è stato “dato l’ordine di annientare deliberatamente, metodicamente e sistematicamente tutto ciò che si trovava all’interno del perimetro designato, compresi interi quartieri residenziali, edifici pubblici, istituti scolastici, moschee e cimiteri, con pochissime eccezioni”, si legge nel rapporto ‘in cui si sottolinea che “i luoghi dove le persone avevano vissuto, coltivato e avviato l’industria sono stati trasformati in una vasta landa desolata, una striscia di terra sradicata nella sua interezza”.
La zona si estende lungo la frontiera con Israele, dalla costa mediterranea a nord fino all’angolo sud-orientale vicino all’Egitto e, stando al rapporto, rappresenta poco più del 15% della Striscia di Gaza, completamente off-limits per i residenti palestinesi, e il 35% dell’intera terra agricola della Striscia. “Questo spazio non doveva avere raccolti, strutture o persone. Quasi ogni oggetto, installazione infrastrutturale e struttura all’interno del perimetro è stato demolito”.