Il rapporto Amnesty International

Pena di morte nel mondo: boia inarrestabile, mai così tante esecuzioni capitali dal 2015

Registrate oltre 1.500 condanne, la maggior parte per droga. Aumenti in particolare in Iran, Iraq e Arabia Saudita. Restano sempre sconosciuti, coperti da segreto, i numeri della Cina

Esteri - di Redazione Web

8 Aprile 2025 alle 11:43

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Restraints are shown on the lethal injection table in the execution chamber at the Utah State Correctional Facility after the Taberon Honie execution Thursday, Aug. 8, 2024, in Salt Lake City. (AP Photo/Rick Bowmer, Pool) Associated Press/LaPresse
Restraints are shown on the lethal injection table in the execution chamber at the Utah State Correctional Facility after the Taberon Honie execution Thursday, Aug. 8, 2024, in Salt Lake City. (AP Photo/Rick Bowmer, Pool) Associated Press/LaPresse

Forca inarrestabile: mai così tante condanne a morte da quasi dieci anni. 1.518 secondo l’ultimo rapporto annuale di Amnesty International, l’organizzazione per i diritti umani con sede a Londra che ogni anno diffonde un rapporto sulla pena di morte. Rispetto al 2023, le esecuzioni sono aumentate del 32% nel 2024. A contribuire in maniera significativa i numeri in crescita in Iran, Iraq e Arabia Saudita. Restano sconosciuti i numeri della Cina, considerato sempre come il Paese che effettua il maggior numero di esecuzioni al mondo. 145 Stati hanno abolito nella legge o nella pratica la pena di morte.

Il picco è stato registrato rispetto al 2015, quando il rapporto ha riportato 1.634 esecuzioni. Per il secondo anno consecutivo, invece, il numero di Paesi che hanno eseguito sentenze di condanna a morte è stato di 15: non era mai stato così basso. Non risultano, come si accennava, i dati ufficiali della Cina – si ipotizzano migliaia di morti – così come quelli della Corea del Nord e del Vietnam. “Anche se la segretezza che circonda la pena di morte continua a impedire il censimento in alcuni paesi che riteniamo responsabili di migliaia di esecuzioni, è evidente che gli Stati che mantengono la pena capitale sono una minoranza isolata”, ha detto il Segretario generale di Amnesty International, Agnès Callamard.

Iran, Iraq e Arabia Saudita hanno fatto registrare complessivamente 1.380 esecuzioni. Baghdad ha quasi quadruplicato i suoi numeri, passati da 16 a 63. Raddoppiate le esecuzioni in Arabia Saudita, passate da 172 a 345. Cifre comunque di molto inferiori rispetto al rivale storico e regionale, l’Iran, che ha messo a morte 972 persone, 119 in più rispetto al 2023. Le esecuzioni di Teheran rappresentano il 64% di tutte quelle note, registrate dal rapporto. Il 40% delle condanne sono state comminate per reati legati alla droga. Sei gli Stati che hanno messo a morte delle donne: Cina, Egitto, Iraq, Arabia Saudita, Yemen e Iran.

 

8 Aprile 2025

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