Il rapporto Amnesty International
Pena di morte nel mondo: boia inarrestabile, mai così tante esecuzioni capitali dal 2015
Registrate oltre 1.500 condanne, la maggior parte per droga. Aumenti in particolare in Iran, Iraq e Arabia Saudita. Restano sempre sconosciuti, coperti da segreto, i numeri della Cina
Esteri - di Redazione Web

Forca inarrestabile: mai così tante condanne a morte da quasi dieci anni. 1.518 secondo l’ultimo rapporto annuale di Amnesty International, l’organizzazione per i diritti umani con sede a Londra che ogni anno diffonde un rapporto sulla pena di morte. Rispetto al 2023, le esecuzioni sono aumentate del 32% nel 2024. A contribuire in maniera significativa i numeri in crescita in Iran, Iraq e Arabia Saudita. Restano sconosciuti i numeri della Cina, considerato sempre come il Paese che effettua il maggior numero di esecuzioni al mondo. 145 Stati hanno abolito nella legge o nella pratica la pena di morte.
Il picco è stato registrato rispetto al 2015, quando il rapporto ha riportato 1.634 esecuzioni. Per il secondo anno consecutivo, invece, il numero di Paesi che hanno eseguito sentenze di condanna a morte è stato di 15: non era mai stato così basso. Non risultano, come si accennava, i dati ufficiali della Cina – si ipotizzano migliaia di morti – così come quelli della Corea del Nord e del Vietnam. “Anche se la segretezza che circonda la pena di morte continua a impedire il censimento in alcuni paesi che riteniamo responsabili di migliaia di esecuzioni, è evidente che gli Stati che mantengono la pena capitale sono una minoranza isolata”, ha detto il Segretario generale di Amnesty International, Agnès Callamard.
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Iran, Iraq e Arabia Saudita hanno fatto registrare complessivamente 1.380 esecuzioni. Baghdad ha quasi quadruplicato i suoi numeri, passati da 16 a 63. Raddoppiate le esecuzioni in Arabia Saudita, passate da 172 a 345. Cifre comunque di molto inferiori rispetto al rivale storico e regionale, l’Iran, che ha messo a morte 972 persone, 119 in più rispetto al 2023. Le esecuzioni di Teheran rappresentano il 64% di tutte quelle note, registrate dal rapporto. Il 40% delle condanne sono state comminate per reati legati alla droga. Sei gli Stati che hanno messo a morte delle donne: Cina, Egitto, Iraq, Arabia Saudita, Yemen e Iran.
Nuovo rapporto sulla pena di morte nel mondo: sempre meno paesi la applicano, ma il numero delle esecuzioni è il più alto degli ultimi 10 anni.
Cina e Iran guidano la macabra classifica degli stati con più esecuzioni nel 2024. pic.twitter.com/Dn8b6jUScb— Amnesty Italia (@amnestyitalia) April 8, 2025