La strage di Gaza

“Il silenzio del governo su Gaza macchia l’onore dell’Italia”, l’accusa di Provenzano

Dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza le vittime palestinesi stimate sono tra le 50.000 e le 62.000 (considerando i dispersi), oltre la metà delle quali bambini e minorenni.

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

9 Aprile 2025 alle 18:30

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AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press/LaPresse

A causa dell’assedio delle autorità israeliane, a un’intera popolazione vengono negati i beni di prima necessità per la sopravvivenza. Aiuti umanitari, forniture mediche e commerciali, cibo e carburante sono vietati a Gaza da oltre un mese. “I leader mondiali devono agire, con fermezza, urgenza e decisione, per sostenere i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale”: È l’appello del Commissario generale dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, che accusa su X: “A Gaza gli atti di guerra mostrano un totale disprezzo per la vita umana, sotto gli occhi del mondo”. “Le persone sono intrappolate, bombardate, sfollate e affamate ancora una volta. Tra le vittime: bambini, operatori umanitari e medici, soccorritori e giornalisti. Nessuno è al sicuro, nessuno è risparmiato”, prosegue Lazzarini. “Con i colleghi alti funzionari delle Nazioni Unite, rinnoviamo i nostri appelli a proteggere i civili, facilitare gli aiuti, rilasciare tutti gli ostaggi, rinnovare il cessate il fuoco”, conclude.

E l’Italia? “Chiediamo una informativa urgente del ministro degli Esteri Tajani sulla violazione della tregua a Gaza e sui crimini di guerra che da allora sono stati commessi sotto gli occhi di tutto il mondo. Queste ultime settimane stanno cancellando decenni di diritto internazionale e ci vorranno decenni per ricostruirne la credibilità”. Lo ha detto in aula alla Camera Giuseppe Provenzano, deputato e responsabile Esteri del Partito democratico. “Ogni giorno uomini e donne saltano in aria, vengono bruciati vivi, sepolti sotto le macerie delle bombe. L’assedio di Gaza è la negazione della sopravvivenza di una intera popolazione. L’estrema destra israeliana rivendica un disegno di pulizia etnica. Vuole l’annientamento dell’intera popolazione a Gaza e l’annessione della Cisgiordania. La deliberata esecuzione di 15 operatori sanitari a Rafah, sepolti sotto la sabbia, accanto alle ambulanze distrutte, è un attacco alla pace e alla civiltà”, ha detto Provenzano. La responsabilità di tutto questo orrore ha un nome e un cognome, Benjamin Netanyahu. Ma c’è una ulteriore responsabilità politica e morale: quella di lasciare che un criminale come Netanyahu venga accolto in territorio europeo come ha fatto il vostro amico Victor Orban, garantendo l’impunità e negando la giustizia internazionale assicurata dalla corte penale internazionale che anche il Governo italiano vuole delegittimare”, ha aggiunto l’esponente dem.

“E ieri in quello stesso Studio Ovale che ha umiliato il leader del popolo ucraino, Gaza è diventata solo uno straordinario valore immobiliare da possedere e un criminale di guerra è stato accolto con tutti gli onori. Ma l’onore dell’Europa si sta perdendo con i silenzi, con l’inerzia, con la doppia morale. Il silenzio del nostro governo macchia anche l’onore dell’Italia”, ha detto ancora l’esponente dem. “Non si può restare in silenzio. Si possono proporre sanzioni contro il governo Netanyahu, si può riconoscere lo stato di Palestina, si può mettere al bando in Europa ogni invio di armi in Israele e chiedere la sospensione dell’accordo Ue-Israele per manifesta violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Quando i nostri figli ci chiederanno cosa abbiamo fatto per mettere fine a questi crimini ciascuno di noi sarà chiamato a rispondere e noi non vogliamo trovarci dalla parte di quelli che avrebbero potuto fare anche solo qualcosa e non l’hanno fatta”, ha concluso Provenzano. Dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza le vittime palestinesi stimate sono tra le 50.000 e le 62.000 (considerando i dispersi), oltre la metà delle quali bambini e minorenni.

9 Aprile 2025

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