Il caso della legge Severino
Così la destra è diventata peggio dei grillini…
Ha deciso di abbandonare anche il garantismo dei forti. In nome della lotta alla corruzione. E di seppellire persino la memoria di Berlusconi, che fece del garantismo, seppure con qualche contraddizione, una sua bandiera.
Politica - di Piero Sansonetti

La legge-Severino, che prevede la punizione immediata di persone considerate innocenti dal diritto italiano, è ovviamente una legge incostituzionale. Si può emanare una legge come la legge Severino solo in uno Stato di polizia. Ha creato molti danni nelle amministrazioni locali e nelle regioni, e ha realizzato un gran numero di ingiustizie e atti di sopraffazione. E’ stata usata in modo spericolato nel 2013 per eliminare dalla lotta politica il capo assoluto di uno dei due schieramenti, e cioè Berlusconi, perché fu usata dal Parlamento addirittura in modo retroattivo. E quella offesa alla Costituzione ebbe effetti che ancora sono forti sull’andamento della politica italiana e sulla trasformazione reazionaria della destra.
La legge-Severino semplicemente prevede che i politici che vengono condannati in primo grado non sono più eleggibili e decadono. Fu approvata nel 2012 e usata per fare cadere Berlusconi condannato per un reato che risaliva a circa 10 anni prima. Caso unico in giurisprudenza. Diciamo che nel nome dell’avvocata Severino si è fatto strame del diritto. Tanto che si dice che anche la ministra, avvocata, che ha dato il nome a questo obbrobrio, non lo riconosca come parte del suo lavoro. Ebbene, c’è un attuale ministro della Repubblica, precisamente della Giustizia, che si chiama Carlo Nordio, il quale recentemente si mise alla presidenza di un comitato che chiedeva l’abolizione della Severino. Questo ministro, l’altra sera, quando in Parlamento si è trattato di discutere una interrogazione di Forza Italia che chiedeva l’abolizione o la modifica della legge, ha detto di no: “Severino non si tocca. Non è il momento”. Perché? ha detto: “Perché dobbiamo combattere il crimine amministrativo. Santocielo, beata coerenza e linearità di pensiero!”.
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La Severino fu approvata sulla spinta del grillismo nascente e del girotondismo morente. I parlamentari la votarono alcuni per convinzione moralista altri per viltà e per sottomissione al pericoloso partito dei Pm (che in quegli anni era fortissimo, molto più di oggi). Il garantismo in Italia, è noto, non esiste. Esiste un parziale garantismo di sinistra, a difesa (ma non sempre) dei deboli. E un parziale garantismo di destra, a difesa dei forti. Il garantismo totale è un fenomeno microscopico che riguarda sì e no una cinquantina di persone (ma forse sono troppo ottimista). Il problema è che questa destra di governo sta superando tutti i record del giustizialismo, facendo ombra anche ai 5 Stelle. Non solo inanella leggi repressive e proibizioniste per colpire gli emarginati, i ribelli, gli immigrati, il dissenso, i giovani. Ma ora ha deciso di abbandonare anche il garantismo dei forti. In nome della lotta alla corruzione. E di seppellire persino la memoria di Berlusconi, che fece del garantismo, seppure con qualche contraddizione, una sua bandiera.
I conti tornano. la destra è alla testa del populismo penale. Anche se poi è contro i giudici quando i giudici anziché incarcerare liberano (capitolo immigrati). E chissà se a sinistra qualcuno finalmente capirà che i decreti sicurezza e il rifiuto di cancellare la Severino sono la stessa cosa? Che l’ingiusta carcerazione di Dell’Utri o di Alemanno è grave quanto il 41 bis per Cospito (ma anche per i mafiosi o presunti mafiosi) e quanto i decreti di Piantedosi?