Salpata da Brindisi

Deportazioni in Albania, partita la nave Libra con 40 migranti per il Cpr di Gjader: è il quarto tentativo del governo

News - di Redazione

11 Aprile 2025 alle 11:36

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Deportazioni in Albania, partita la nave Libra con 40 migranti per il Cpr di Gjader: è il quarto tentativo del governo

Atteso da giorni e continuamente rinviato, il viaggio della nave Libra della Marina militare verso l’Albania è iniziato questa mattina salpando dal porto pugliese di Brindisi.

A bordo vi sono 40 migranti di diverse nazionalità che nei giorni scorsi erano giunti nel Cpr brindisino di Restinco e che il governo Meloni, dopo l’approvazione il 28 marzo del decreto che consente il trasferimento in Albania non più solo solo dei richiedenti asilo intercettati in mare, ma anche degli “irregolari” destinatari di decreto di espulsione e la cui permanenza è stata già convalidata in un Cpr, può inviare nel centro costruito nell’entroterra albanese a Gjader.

Una partenza blindata quella avvenuta intorno alle 9 di venerdì mattina da Brindisi: ingente infatti il dispiegamento di forze dell’ordine, per prevenire eventuali manifestazioni di protesta, per infatti c’era stato un sit-in al porto proprio in vista dell’attesa partenza verso l’Albania.

Una mossa che arriva all’indomani delle conclusioni espresse dall’avvocato generale della Corte di giustizia europea sul protocollo Italia-Albania, pubblicate proprio alla vigilia dell’ennesimo trasferimento di migranti.

“Uno Stato membro – spiega l’avvocato generale della Corte, Richard de la Tour – può designare Paesi d’origine sicuri mediante atto legislativo“, come fatto dal governo Meloni. C’è però un grosso “ma”: lo Stato deve anche “divulgare, a fini di controllo giurisdizionale, le fonti d’informazione su cui si fonda la designazione”, sulla quale resta immutato il diritto dei giudici di verificarne la legittimità. Il tutto ovviamente in attesa della sentenza della Corte, prevista tra fine maggio e inizio giugno.

Il quarto tentativo di trasferire migranti sull’altra sponda dell’Adriatico è ovviamente fonte di polemiche politiche. La deputata Dem Rachele Scarpa, che ha guidato una delegazione nella recente visita alla struttura albanese di Gjader, ha sottolineato che “l’indeterminatezza delle informazioni che abbiamo a disposizione è completa. Non sappiamo quando queste persone arriveranno, da quale Cpr provengono o di che nazionalità sono. L’unica cosa che siamo riusciti ad acquisire è che si tratta di 40 persone, come annunciato dallo stesso Piantedosi. C’è un clima di mancata trasparenza che dovrebbe far riflettere”.

La “deportazione di migranti in Albania” è invece per il segretario di +Europa Riccardo Magi “il più grande flop di Giorgia Meloni pagato interamente dai contribuenti italiani per una propaganda elettorale permanente sadica, crudele e inutile”.

Non basterà cambiare la destinazione d’uso in Cpr dei centri albanesi per nascondere il fallimento di questa operazione. Restano tutte le criticità legate alla detenzione di queste persone, che non potranno avere tutela legale adeguata e assistenza medica necessaria. Tutto questo farà ripartire la spola tra Italia e Albania: Meloni prenda atto del fallimento e metta fine a questa esperienza. I centri in Albania non hanno funzionato, non funzionano e non funzioneranno”, è l’attacco di Magi al governo.

di: Redazione - 11 Aprile 2025

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