La denuncia dell'Anm

Anche i magistrati contro il decreto sicurezza

L’Anm denuncia il rischio di illegittimità costituzionale del dl sicurezza. A Milano due avvocati chiedono al giudice di sollevare la questione davanti alla Consulta

Giustizia - di Angela Stella

15 Aprile 2025 alle 09:00

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Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse

Avvocatura, Accademia e Magistratura: tutti uniti contro il dl sicurezza, incardinato ieri nelle commissioni Affari costituzionali e giustizia della Camera. Dopo la presa di posizione della scorsa settimana del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale, presieduta dal professor Gatta, e la delibera di astensione di tre giorni proclamata dall’Unione Camere Penali ieri è arrivato anche il comunicato di critica da parte dell’Anm riguardante possibili profili di illegittimità costituzionale.

Secondo le toghe, capeggiate da Cesare Parodi, ci sono problemi di metodo e merito. Sul primo perché “il ricorso al decreto legge ha posto nel nulla un fecondo dibattito in Parlamento che durava da oltre un anno”. Sul secondo in quanto “le quattordici nuove fattispecie incriminatrici, l’inasprimento delle pene di altri nove reati e l’introduzione di aggravanti prive di fondamento razionale danno vita a un apparato normativo che non si concilia facilmente con i principi costituzionali di offensività, tassatività, ragionevolezza e proporzionalità”. In particolare “si introducono nuovi reati per sanzionare in modo sproporzionato condotte che sono spesso frutto di marginalità sociale e non di scelte di vita”, “incriminare la resistenza passiva nelle carceri e nei CPR produce effetti criminogeni”, infine “nonostante la gravissima situazione carceraria, più volte denunciata, si introducono nuove ipotesi di esclusione delle misure alternative e dei benefici penitenziari, oltre al carcere per le donne incinte”.

Pertanto “l’Anm auspica, quindi, che in sede di conversione possano essere adottati tutti i correttivi necessari a scongiurare i rischi di un diritto penale simbolico”. Sempre ieri due avvocati milanesi, Eugenio Losco e Mauro Straini, in un processo per direttissima a carico di due arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, hanno chiesto al giudice di sollevare dubbio di legittimità costituzionale proprio del dl sicurezza per “mancanza delle ragioni di necessaria e straordinaria urgenza per la decretazione governativa”. Il decreto, infatti, ha introdotto una nuova aggravante se “il fatto è commesso nei confronti di un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza con l’aumento di pena fino alla metà”. La giudice Ilaria Simi si è riservata e dovrebbe decidere nell’udienza fissata per il 26 maggio.

È ancora di ieri l’annuncio da parte di Franco Corleone, presidente del Comitato scientifico della Società della Ragione, ex sottosegretario alla Giustizia e già garante dei detenuti della Toscana, dell’inizio di uno sciopero della fame per protestare contro il decreto sicurezza. “Sono rimasto sbigottito e incredulo di fronte all’emanazione di un decreto legge sulla sicurezza e ancor più per la firma del presidente della Repubblica a un provvedimento senza i requisiti di necessità e urgenza e che segna una svolta autoritaria e un colpo allo stato di diritto”, ha spiegato Corleone. “Ho deciso di compiere un atto di testimonianza – ha aggiunto – per non essere complice neppure per omissione e da questo lunedì fino al venerdì prima di Pasqua digiunerò aspettando il suono a morto delle campane di tutte le chiese per ricordare la tragedia delle carceri”.

15 Aprile 2025

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